Come possono sposarsi le tecnologie digitali tra cui l’intelligenza artificiale e le arti visive? Il Next Museum di Roma, primo museo di mostre multimediali immersive della Capitale, risponde al quesito offrendo un’esperienza stimolante e curata nei dettagli.
L’arte incontra le tecnologie digitali più avanzate nella visita interattiva “Monet e gli Impressionisti” al Next Museum di Roma, che celebra i 150 anni dalla prima mostra espressionista. L’esperienza può comprendere una visita guidata che permette di inquadrare il movimento che ha dato alla luce molte delle opere pittoriche più importanti dell’arte contemporanea. Il movimento che nacque a Parigi in Francia nella metà del XIX secolo fornendo una nuova maniera di concepire l’arte. L’obiettivo dichiarato è dipingere la vita moderna, ponendo l’attenzione sulla luce che irradia i soggetti. Un tratto distintivo dell‘Impressionismo è la volontà degli artisti di catturare l‘aspetto effimero di una scena o di un soggetto nell’immediato. La volontà non era rappresentare la realtà statica, ma piuttosto l‘impressione fugace che una scena o un momento poteva suscitare. Questo approccio si riflette nell‘uso audace del colore e della luce, dove gli artisti sperimentavano con quest’ultima per catturare il gioco delle ombre e dei riflessi. Le pennellate veloci e visibili contribuivano a creare una sensazione di movimento e spontaneità, enfatizzando l‘impressione immediata del soggetto. L’intelligenza artificiale è oggetto di discussione e critica circa il suo rapporto con le attività umane e la mistificazione della realtà, al punto da rendere indistinguibile un lavoro creato dall’uomo da uno opera della stessa. Il progetto di Next Museum dimostra che le tecnologie informatiche più avanzate possono dare un contributo alla fruizione dell’arte, rendendola immersivo e coinvolgente. Questa soluzione si offre a qualsiasi tipo di pubblico, mandando in soffitta la vecchia idea, ovviamente sbagliatissima da dura a morire, di museo come luogo stantio e noioso. Dei tradizionali pannelli didattici permettono di inquadrale l’Impressionismo e i suoi interpreti preincipali sotto una prospettiva storica e artistica. L’Intelligenza artificiale entra in gioco dando sembianze realistiche a celebri dipinti di Monet. Una piccola curiosità: si mostrano alcuni degli scorci e dei paesaggi urbani più noti di Roma rielaborati, ancora una volta con l’intelligenza artificiale, come se fossero stati immortalati in quadri impressionisti. Successivamente una sala apposita permette di immergersi nelle videoproiezioni audiovisive, accompagnate quindi dalle Quattro Stagioni di Vivaldi, in cui alcuni dipinti del periodo che seguono il susseguirsi delle stagioni. È possibile ammirare la sequenza di video dove le opere diventano immagini in movimento con un ponte che ricorda il ponte sul fiume dipinto nel celebre La Passerella Giapponese di Monet, conservato negli Stati Uniti d’America alla National Gallery of Art di Washington. Ad attendere il visitatore c’è un’esperienza ancora più immersiva: indossando gli occhiali VR è possibile “entrare” in alcuni dei più celebri quadri impressionisti, muovendosi negli spazi virtuali guidati nel percorso da un’operatrice, in quanto durante questo viaggio virtuale ci si sposta letteralmente in una stanza apposita. L’ultima stanza infine permette ai visitatori di lasciare un disegno o qualsiasi espressione grafica ispirata dall’esperienza come lascito per i visitatori che verranno a visitare lo spazio espositivo dopo di loro. Iniziative come quella di Next Museum mostrano come la divulgazione e la fruizione dell’arte possano trovare un buon alleato nelle nuove tecnologie informatiche, se queste vengono utilizzate con gusto e intelligenza.
Riferimenti