A Parigi le Olimpiadi del controllo e dell’ideologia

A Parigi le Olimpiadi del controllo e dell’ideologia

I Giochi Olimpici, attesi da pubblico e atleti per quattro anni, sono il più grande avvenimento sportivo esistente e solo il Campionato del mondo di calcio regge il paragone Si tratta di una manifestazione dal tale risonanza che travalica il significato meramente sportivo. L’edizione del 2024 si svolge a Parigi e gli elementi extrasportivi da considerare appaiono evidenti e di un impatto particolarmente importante.

L’insolita cerimonia d’apertura

L’inaugurazione dei Giochi costituisce un momento carico di fascino e significato, d’altronde il potere dello sport di indirizzare l’opinione pubblica viene sfruttato da molto tempo.  Le delegazioni nazionali degli atleti hanno sfilato in barca percorrendo la Senna in quella che è stata un’interessante novità, volta a esaltare Parigi, una delle città più belle e desiderate al mondo. Per la terza volta e a un secolo esatto dall’ultima occasione Parigi ospita l’evento sportivo per eccellenza. La proverbiale grandeur francese ha dato vita a uno spettacolo a tratti esaltante, forte della bellezza e del fascino  di luoghi come il Louvre e gli Champs-Élysées. La scelta dei tedofori ha dato spazio a minoranze etniche, di orientamento sessuale e alla presenza di atleti disabili. Tra gli altri ha sfilato il calciatore Zinedine Zidane che con le sue gesta ha guidato la Francia alla sua prima vittoria in Coppa del Mondo, ma è mancato il suo illustre predecessore calcistico e tuttora probabilmente il più grande e conosciuto sportivo francese: Michel Platini, un tempo soprannominato “le Roy” (il Re).

Michel Platini, il grande assente
Michel Platini, il grande assente

Quest’ultimo fu un campione totale che contribuì con le sue gesta a rendere il football francese una potenza di prima grandezza nel panorama internazionale, quando invece fino ad allora quello calcistico era considerato in patria un movimento sportivo secondario rispetto al rugby. Le controversie della sua carriera da dirigente come Presidente dell’UEFA, la confederazione calcistica europea, non intaccano i suoi meriti sportivi immensi. Alla fine venne comunque prosciolto da ogni accusa ricevuta ma forse paga soprattutto l’assegnazione del Campionato del mondo del 2018 alla “perfida” Russia oltre a quello del 2022 al Qatar, Paese poco adatto all’evento. Tra i tedofori è invece comparso un misterioso personaggio dal volto coperto, scelta quantomeno insolita e stridente con l’atmosfera della cerimonia. Un cavaliere metallico a cavallo ha poi percorso la Senna in una scena spettacolare che pare un elogio delle possibilità delle tecnologie più all’avanguardia come la tanto discussa intelligenza artificiale. Se così fosse sembrerebbe una scelta comunque fuori tema in un evento sportivo dove sono uomini e donne a competere.

Cavallo metallico
Cavallo metallico

Queste e numerose altre eccentricità nella messa in scena hanno fatto molto parlare. Figurano anche una Regina Maria Antonietta, che venne decapitata durante la Rivoluzione Francese, che tiene in mano la sua testa mozzata come fosse la scena di un film horror e l’insistenza sulla presenza di figuranti gay e trans, tra cui un uomo barbuto con abiti femminili e seno finto.

Maria Antonietta decapitata
Maria Antonietta decapitata

In particolare è risultata a molti blasfema e offensiva nei confronti della religione cristiana una rappresentazione che ricorda l’episodio vangelico rappresentato nel dipinto de L’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci, con una donna obesa con in testa una corona di raggi che pare rappresentare un nimbo,  apparentemente nei panni di Gesù e una serie di colorate drag queen e trans in quelli dei suoi apostoli. L’attore e regista teatrale Thomas Jolly, direttore artistico della cerimonia inaugurale, ha spiegato che a suo dire il famoso quadro a tema sacro dell’artista e intellettuale italiano non era il vero tema di questa rappresentazione risultata così divisiva. A suo dire si sarebbe invece trattato di un baccanale inclusivo (!), facendo notare che l’uomo dipinto di blu, seminudo e con una ghirlanda di fiori in testa, che si accomoda sulla tavola è una rappresentazione di Dioniso con una insolita pelle blu, dio dell’estasi e dell’ebbrezza, dalla multiforme natura maschile e femminile. «Se fossimo rimasti tutti nudi, ci sarebbero state guerre? La risposta è no, probabilmente, perché non puoi nascondere un’arma se sei nudo» ha inoltre dichiarato ai microfoni dell’emittente statunitense CNN il cantante Philippe Katerine, colui che ha vestito i panni del dio greco, confermando questa chiave di lettura della rappresentazione colorandola anche di una sfumatura pacifista. L’intento parodico appare comunque evidente. Non sono mancati i paragoni pubblicati su piattaforme di streaming e social network tra la cerimonia inaugurale dei Giochi estivi del 2024 e quelle dei Giochi invernali del 2014 a Soci in Russia e dei Giochi estivi a Atene in Grecia nel 2004, culla dei Giochi Olimpici e sostanzialmente della Civiltà Occidentale. L’intento è quello di mettere in risalto la differenza tra le scelte a volte quantomeno bislacche e stridenti con lo spirito dell’evento nella cerimonia del 2024 con la bellezza, l’armonia e la compostezza esibite invece nelle edizioni ricordate.

La scena più discussa alla cerimonia d'inaugurazione
La scena più discussa alla cerimonia d’inaugurazione

 

Il paradosso della fluidità di genere applicata allo sport

L’insistenza riguardo la fluidità di generi presente nella cerimonia d’apertura ha trovato riscontro in situazioni dove la realtà si fa più assurda di qualsiasi parodia. La pugilessa italiana Angela Carini è stata messa di fronte al pugile trans algerino Imane Khelif negli ottavi di finale del torneo olimpico di boxe femminile della categoria di peso welter con limite ai 63 chilogrammi. L’atleta magrebino è stato escluso dall’ultimo Campionato del mondo di pugilato dilettantistico perché il test del DNA aveva comprovato la presenza della coppia di cromosomi maschile XY nel suo corredo genetico. Nonostante la squalifica dal Mondiale organizzato dall’IBA, il  Comitato Olimpico Internazionale (CIO), che non riconosce la federazione internazionale del pugilato dilettantistico, ha ammesso al torneo olimpico femminile sia Imane Khelif sia il boxeur cinese Lin Yu Ting. L’atleta africano e quello asiatico sono liberi di sentirsi donna ma restano biologicamente maschi, il che significa che dispongono dei mezzi fisici superiori tipici dell’uomo rispetto a quelli di cui è per natura dotata la donna.

Angela Carini messa di pronte a Imane Khelif nel pugilato femminile
Angela Carini messa di pronte a Imane Khelif nel pugilato femminile

 

Le differenze di genere delle prestazioni atletiche sono oggettive e rispecchiano le specificità nella struttura e la composizione chimica dei tessuti. Si stima infatti che la potenza di un pugno di un maschio che ha attraversato la pubertà rispetto a una femmina sia mediamente superiore del 151%. Ovviamente ognuno ha il diritto di esprimere liberamente se stesso ma la competizione sportiva è un’altra cosa: esistono le distinzioni di genere proprio perché uomini e donne dispongono di capacità prestazionali differenti per via di palesi e innegabili differenze biologiche. La realtà raggiunge così la fantasia: la serie animata Futurama, opera dell’autore statunitense Matt Groening noto soprattutto per I Simpson, che parodizza i fatti e le tendenze dell’attualità posponendole un millennio dopo, aveva anticipato questa situazione. In una puntata il cinico automa Bender, non essendo riuscito a partecipare alle Olimpiadi per robot, riesce comunque a gareggiare diventando un trans robotico che si dichiara femmina, facendo così incetta di medaglie d’oro. Quello che è accaduto è realtà non rende soltanto iniqua la competizione ma mette maggiormente a rischio la salute delle atlete.

 

 

Esclusioni politiche con due pesi e due misure

Per la seconda volta consecutiva dopo i Giochi Olimpici di Tokyo 2021 la Russia non ha potuto partecipare alle Olimpiadi esibendo la propria bandiera per via del conflitto tra Russia e Ucraina di cui è ritenuta responsabile. Stesso trattamento è stato riservato alla vicina Bielorussia, che ha un Governo politicamente molto vicino a quello del gigante eurasiatico. Viene così vietata la partecipazione delle rappresentative nazionali dei due Paesi negli sport di squadra mentre agli atleti russi e bielorussi è consentito gareggiare nelle discipline individuali,  ma solo in qualità di “atleti neutrali”, cioè privi di  bandiera, di divise e inni nazionali. È stata loro interdetta la partecipazione alla cerimonia di apertura mentre sono tenuti a dimostrare la loro «imparzialità politica», cioè dovranno dichiarare espressamente di non sostenere il conflitto in Ucraina. A Tokyo gli agonisti olimpici russi parteciparono come ROC (in inglese Russian Olympic Committee), ma senza la bandiera della Russia. Nell’ottobre 2023  il Comitato Olimpico Internazionale ha sospeso il Comitato OIimpico Russo per aver annesso le organizzazioni sportive delle regioni ucraine annesse alla Russia, e per questo a Parigi gli atleti russi non saranno nemmeno riuniti sotto il ROC. Molti atleti russi e bielorussi non hanno accettato queste condizioni giudicandoli impositorie e penalizzanti: solo 58 atleti russi e 28 atleti bielorussi hanno preso parte all’edizione di Parigi 2024 dei Giochi Olimpici, un contingente esiguo rispetto all’ultima edizione in Asia. Si continua così a utilizzare due pesi e due misure: a prescindere di chi sia il vero responsabile che di fatto ha provocato il conflitto in Ucraina, resta il fatto che Paesi i cui Governi sono rei di aver assunto in politica estera e non una condotta non meno grave e non meno violenta non hanno mai subito restrizioni o penalizzazioni. Emblematico è il caso degli Stati Uniti d’America che dal 1917  hanno preso parte attiva a ben 15 conflitti: secondo questo principio avrebbero dovuto essere esclusi da molte edizioni dei Giochi, mentre invece sono il Paese più medagliato della Storia della competizione.

Russia esclusa dalle Olimpiadi
Russia esclusa dalle Olimpiadi

 

Una città blindata

In vista dei Giochi Olimpici di 18 luglio è stato istituito un perimetro di protezione antiterrorismo intorno alla Senna, che ha ospitato la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici venerdì 26 luglio. Oltre il 15% dell’area urbana è inoltre soggetto a drastiche restrizioni degli spostamenti, con un ingente di zone interdette a i veicoli. Ben 4,87 km² sono inaccessibili durante il periodo delle competizioni a persone che non possono dimostrare un motivo valido per entrare nel perimetro. Dal 19 luglio e fino all’11 agosto per poter circolare nel centro di Parigi è in molti casi necessario esibire un QR Code, un codice a barre bidimensionale. Le autorità hanno imposto un limite alle aree di libera circolazione dei cittadini, commettendo un atto di grave inadempienza dei più basilari principi democratici.al fine di garantire la sicurezza dei luoghi in cui si svolgeranno le Olimpiadi. Fino al 26 luglio erano attive due zone di sicurezza, per poi raddoppiare di numero nei giorni successivi dell’evento. Le limitazioni non risparmiano i residenti delle aree coinvolte. Quasi 300.000 parigini hanno dovuto fare richiesta di un QR code per accedere specifiche aree della propria città. Esistono delle zone a colori che sulla base del quale designano chi tra i possessori del codice può avere accesso alle aree. Documenti con QR code e zone colorate ricordano forse qualcosa di familiare in occidente. La Prefettura di Parigi ha comunicato che il Pass Yeux (lasciapassare giallo) è disponibile unicamente per residenti locali, professionisti e visitatori muniti di specifiche prenotazioni in alberghi, ristoranti e musei. Anche chi ha bisogno di usufruire di visite mediche in quelle zone può richiederlo.  La città è suddivisa in quattro zone di sicurezza: grigia, rossa, blu e nera. Le zone colorate vengono attivate ogni giorno durante l’evento, a partire da due ore e mezzo prima dell’inizio delle gare fino ad un’ora dopo la loro fine. La zona blu deve semplicemente ridurre il traffico avvicinandosi alla zona rossa, permettendo a pedoni e motocicli di accedere. Invece è possibile entrare nella zona grigia esibendo il QR Code solo a piedi, in bicicletta o in monopattino e solo presentando l’accredito olimpico, quindi solo nei casi  di spettatori in possesso di un biglietto d’ingresso a un evento o di residenti locali. I veicoli motorizzati non sono ammessi in questo perimetro. Per la zona nera valgono le stesse indicazioni. La zona rossa invece impedisce la libera circolazione di veicoli a motore, ma possono liberamente entrare pedoni, ciclisti o persone su monopattino. La zona blu non prevede restrizioni decadono anche per i veicoli a motore, ma viene richiesta una dichiarazione per entrare nella zona. A ridosso della cerimonia d’apertura non sono solo le stazioni della metropolitana nelle zone colorate ad essere chiuse al pubblico ma anche altre al di fuori di esse arrivando a un totale di 13. Tra queste alcune hanno riaperto dopo la cerimonia d’apertura del 26 luglio. Ulteriori punti rimangono chiusi nel periodo dei Giochi, per poi venire riattivati secondo necessità con il proseguo dei Giochi.  Queste limitazioni coinvolgono anche tutti gli altri mezzi pubblici, limitando la disponibilità di autobus e tram. Per ottenere il pass digitale, è presentare la propria istanza su una piattaforma istituzionale presente su internet e l’iter richiede la presentazione di una copia di un documento d’identità, una foto e, se si richiede l’autorizzazione per guidare un mezzo come un’automobile, sono necessari anche una copia della carta di circolazione e il numero di immatricolazione. Il QR Code inoltre viene rilasciato solo dopo  in seguito a una verifica finalizzata ad accertare l’idoneità del richiedente. Molti cittadini francesi sono rimasti scontenti di queste misure così restrittive. Si traccia così un nuovo pericoloso precedente per le libertà individuali, in quanto le istituzioni vogliono così dimostrare di potersi arrogare il diritto di assumere arbitrariamente misure simili qualora esse ritengano necessario farvi ricorso.

Codice QR richiesto per entrare in alcune aree di Parigi
Codice QR richiesto per entrare in alcune aree di Parigi

 

Conclusioni

Spettacoli ed eventi di risonanza planetaria come le Olimpiadi con la loro cerimonia di apertura sono utilizzati per veicolare messaggi in maniera più o meno dichiarata e una certa visione del mondo. Alcuni Paesi vengono esclusi per questioni belliche mentre altri partecipano tranquillamente, mostrando due pesi e due misure nell’applicazione di una morale falsa e inconsistente. La retorica politically correct  imposta a forza dalla cancel culture  e che vuole esaltare le minoranze continua ad essere alimentata in un modo così totalizzante dal passare da una positiva apertura a un’imposizione massiccia e forzosa, tanto da tradire motivazioni non genuine. Sradicare l’individuo dai suoi riferimenti, inclusi quelli religiosi, per fare tabula rasa rendendolo più docile, facilmente manipolabile e alla mercé dei grandi attori del libero mercato globale: questa è la missione sottotraccia di tale propaganda. Sul versante delle libertà individuali lo spauracchio di un nemico pubblico continua ad essere utilizzato per cercare di aumentare il controllo e le libertà individuali. Se sulle scelte quantomeno anomale della cerimonia d’apertura e sull’abbattimento di generi rigidi nelle competizioni sportive si è molto dibattuto, permettendo anche una facile strumentalizzazione politica da più parti, molti meno sono stati coloro che hanno commentato le restrizioni alla mobilità imposte nella capitale francese. Quella che viene solitamente intesa come una festa collettiva invece si è trasformata in un evento blindato che ha imposto un clima surreale a una delle città più belle del mondo, già provata da un clima teso per le rivolte di lungo corso per i peggioramenti delle condizioni economiche delle masse. Le misure restrittive adottate ricordano molto da vicino quelle del periodo del Covid, solo che stavolta la motivazione dichiarata è il pericolo del terrorismo. L’immagine che l’Occidente dà di sé al resto del mondo non è certo lusinghiera e questo climax autoritario e dissacratorio sembra aver guadagnato campo libero. Tuttavia d’altra parte un numero crescente di persone, anche grazie alla rapida esacerbazione di tali tendenze, non dà credito e non riconosce legittimità a questo teatrino. L’augurio di ogni vero sportivo è che lo sport possa tornare ad essere semplicemente sport.

Riferimenti

Le Olimpiadi del controllo digitalizzato: a Parigi da ieri si entra solo col QR Code

https://www.open.online/2024/07/30/olimpiadi-2024-parigi-cerimonia-apertura-ultima-cena-versione-katerine/

https://tg24.sky.it/sport/2024/07/29/olimpiadi-parigi-russi-ucraini

Olimpiadi Parigi 2024
Olimpiadi Parigi 2024

 

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David Sciuga

Si è laureato con lode prima in Lettere Moderne poi in Filologia Moderna presso l’Università degli Studi della Tuscia. Successivamente ha conseguito il Master di II livello in Management presso la Bologna Business School. La sua tesi di laurea magistrale “La critica della civiltà dei consumi nell’ideologia di Pier Paolo Pasolini” è stata pubblicata da "OttoNovecento", rivista letteraria dell'Università Cattolica di Milano, ed è tuttora disponibile sul portale spagnolo delle pubblicazioni scientifiche Dialnet. Da giornalista pubblicista ha lavorato per il Nuovo Corriere Viterbese e per diverse testate locali, inoltre è anche blogger e critico cinematografico. Ha collaborato con il festival teatrale dei Quartieri dell’Arte e con l’Est Film Festival, di cui è stato presidente di giuria. Come manager di marketing e comunicazione ha lavorato per STS Academy, agenzia di formazione di security e intelligence. Il suo racconto "Sala da ballo" è stato incluso nell’antologia del primo concorso letterario nazionale "Tracce per la Meta". Successivamente è stato premiato con il secondo posto al Premio Internazionale di poesia “Oggi Futuro” indetto dall’Accademia dei Micenei. È stato moderatore di conferenze di geopolitica dove sono intervenuti giornalisti di rilievo nazionale. L'animal fantasy "Due fratelli" è il suo primo romanzo, pubblicato con la casa editrice Lulu.com, a cui segue il romanzo di formazione "Come quando ero soldato". Collabora con il web magazine "L'Undici". Parla correttamente l'inglese, possiede elementi di francese e tedesco.

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