Il 28 aprile del 2021 in tutta la Colombia è divampato una protesta contro l’attuale Governo di Iván Duque Márquez per via di
una riforma fiscale molto contestata, che vorrebbe far pagare il prezzo più alto della crisi, dovuta alla pandemia da Covid-19,
che nel Paese ha comportato una quarantena di ben 5 mesi nel 2020 che ha avuto l’effetto devastante di creare ancora più
disoccupati in un Paese dove già ce ne sono molti. il comitato delle protesto denominato Paro nacional ha indetto uno sciopero
nazionale contro questa riforma che potrebbe essere descritta come una riforma lacrime e sangue, poiché avrebbe avuto
l’obiettivo di ridurre la spesa pubblica fino ad arrivare ad un pareggio di bilancio per lo Stato, in realtà va a colpire
dissanguando ulteriormente le classi meno abbienti, in un Paese dove già la distribuzione della ricchezza è molto diseguale,
inoltre al Presidente viene contestata la gestione del Covid di certo molto dubbiosa, sono anni che i Colombiani scendono in
piazza contro l’attuale governo (nel silenzio dei media occidentali).
Le politiche di Duque sono prettamente neoliberiste e mirano alle privatizzazioni della maggior
parte dei servizi, in campo internazionale è un fido “vassallo” di Washington, formato in una università americana, la
Washington University, ha avuto nel corso degli anni diversi apprezzamenti da svariati funzionari stelle e strisce, (sappiamo gli
interessi statunitensi nella regione per narcotraffico in primis, la Colombia è il primo produttore mondiale di cocaina e
purtroppo è celebre nel mondo per la feroce guerra dei cartelli degli anni ’80-’90 con Pablo Escobar il più grande
narcotrafficante della Storia).
Sono state molte negli ultimi anni le serie tv riguardanti il narcotraffico in Colombia, molte persone in Europa credono che il
tempo si sia fermato agli anni ’80-’90, ma non è così per fortuna e quei tempi di violenza estrema e sequestri sono superati, certo
il narcotraffico è un problema ancora attuale, così come la criminalità nelle grandi città colombiane (Bogotà, Medellin, Cali),
nonostante per fortuna, pur rimanendo alta per gli standard europei, è decisamente diminuita e le città colombiane Bogotà in
primis, Medellin e le città sulla costa Caraibica come Cartagena, Barranquilla, Santa Marta negli ultimi anni pre covid hanno
conosciuto un deciso incremento dei turisti occidentali.
Torniamo alla rivolta indetta dal Paro, quale è stata la reazione del Governo dunque?
La risposta è di una violenza inaudita, in un mese e mezzo sono scesi in strada milioni di colombiani con proteste per la
maggior parte pacifiche, ci sono state anche proteste violente innegabile, ma il governo non solo ha mobilitato lla polizia ed i
suoi corpi speciali antinarcos, ma anche l’esercito! Centinaia e centinaia di morti, migliaia di feriti e migliaia di dispersi
(deseparecidos); a Bogotà e sopratutto a Cali, capitale del dipartimento Valle del Cauca, si sono avuti gli episodi più cruenti:
bengala sui manifestanti, oltre gli spari sulla folla, il blocco della linea telefonica e internet per impedire la comunicazione sui social.
Ed il mondo? Timida condanna da parte di ONU, USA ed UE, sappiamo interessi ad appoggiare il governo di Ivan Duque, delfino dell’ex
presidente Alvaro Uribe, non solo in chiave narcotraffico, ma anche per la complessa situazione venezuelana, difatti la
Colombia confina con il Venezuela.
Il popolo colombiano ha lottato con coraggio contro un governo che ha suscitato molto malcontento ed ha impiegato una
ferocia inaudita nella repressione delle rivolte l’inno colombiano ha risuonato in tutte le piazze colombiane: “Oh gloria
imarcesible oh júbilo inmortal en surcos de dolores el bien germina ya” questo è l’incipit dell’inno colombiano dal titolo “Oh
gloria imarcesible” (Oh gloria che non marcisce, oh giubilo immortale nei sorchi di dolori, il bene già germina).
Questi versi fanno capire l’attitudine del popolo colombiano, un popolo che sa che dopo la lotta che porta dolore e sofferenze
arriva il bene.
I Colombiani hanno lottato e continuano a farlo (c’è una tregua per i negoziati con il Governo, non è ancora finito nulla), con il
sorriso ballando una salsa ed una cumbia prima durante le manifestazioni, mostrando un ottimismo ed un amore per la vita che
noi possiamo solo sognare, già la loro attitudine positiva è contagiosa, mostrando inoltre una grinta incredibile, la loro realtà è
dura e sono abituati a lottare ogni giorno in un Paese dove i servizi sono latenti e le istituzioni quasi completamente corrotte, ciò
nonostante trovano sempre il modo di arrangiarsi senza lamentarsi troppo, sorridendo e con la fede in dio molto forte capita
spesso di sentire ” Dios nos ayudará” (Dios ci aiuterà), ma non è una invocazione passiva ma un plus perché nel mentre viene
pronunciato già sono state fatte azioni o sono già state pensate.
Parlando con diversi Colombiani di diverse fasce di età, mi sono accorto che: amano molto il loro Paese, rispetto a popoli come
quello italiano sono molto più uniti, hanno per la maggior parte un’attitudine positiva, il sorriso è sempre presente anche
quando le cose non vanno bene, il loro costo della vita in rapporto al salario medio è decisamente alto! Eh già, è proprio così! Loro
chiedono solo di poter vivere con dignità e in pace nella loro terra è che la ricchezza del paese venga meglio distribuita, sono
molto consapevoli del potenziale del loro Paese.
I Colombiani non si fidano dei propri politici: e ne hanno tutte le ragioni del mondo, vista la gestione pubblica del Paese attuale e passata
dalle sanguinose guerre civili, passando perla stagione dei cartelli del narcotraffico fino ad oggi, parlano con sincerità dei
problemi nazionali confrontandosi e cercando soluzioni: sanno perfettamente il potenziale che hanno a disposizione: risorse
minerarie oro, rame petrolio, una ricchissima biodiversità.
Si passa infatti dalle spiagge caraibiche e pacifiche, ai ghiacciai andini, alla foreste di montagne, alle foreste tropicali, fino a
paesaggi desertici, orgogliosi delle loro eccellenze, caffè in primis, proprio la Colombia è uno dei principali produttori mondiali
di caffè, tra l’altro di altissima qualità.
Sono orgogliosissimi della propria Nazionale di calcio, i “Cafeteros” e dei ciclisti locali, veri e propri eroi nazionali: calcio e
ciclismo infatti sono gli sport più seguiti in Colombia.
I Colombiani sono un popolo come tanti altri nel mondo con pregi e difetti, ma è una cosa è certa hanno dimostrato coraggio,
grinta ed unione lottando contro un governo che fa gli interessi delle multinazionali e lobby finanziarie più che del suo popolo,
hanno lottato e lo faranno ancora qualora i loro diritti verranno nuovamente calpestati e lo faranno da soli, anche perché come
spiegato prima ci sono troppi interessi in ballo. Onore e tanto rispetto per un popolo straordinario come quello colombiano che
merita solo ammirazione per la sua lotta per migliorare le proprie condizioni.
Il 20 luglio è il giorno dell’indipendenza colombiana, infatti in questo giorno i cittadini di Santa Fé de Bogotá
crearono il primo consiglio di rappresentanza per contrastare l’autorità spagnola, proclamando la piena indipendenza sempre
nel 1810, indipendenza che verrà però effettivamente completata 9 anni dopo il 7 agosto 1819 con la Vittoria delle armate del
generale Simon Bolivar dopo una lunga guerra di indipendenza.
Tanti auguri Colombia e migliori auguri per il futuro che possa essere radioso ed un augurio a tutti i Colombiani che il loro
spirito di lotta possa essere di esempio per tutti noi da un italiano che ha l’onore di condividere con te il giorno del
compleanno.