Il mondo di speaker e doppiatori è poco noto, Giorgia Locuratolo, bravissima interprete italiana, ne svela il funzionamento e riflette sul ruolo dei professionisti della voce anche in relazione ad altre forme d’arte. L’artista è romana ma figlia di genitori originari di diverse regioni, la mamma è modenese e il papà Giorgio, anche lui apprezzato doppiatore, ha origini pugliesi ed è nato a Torino. Giorgia ha intrapreso la professione affiancandola a quella di attrice teatrale. Il pubblico italiano ha sentito la sua espressiva e morbida voce innumerevoli volte al cinema e dietro le protagoniste femminili di serie di successo, come Rosalind ne “Le Terrificanti Avventure di di Sabrina” e Veronica di “All About The Washingtons” in streaming su Netflix, oltre che Marcela de “ll Segreto” su Canale 5. Se non bastasse è anche stata voce narrante per documentari nonché per servizi divulgativi andati in onda sulle reti RAI.
Uno speaker e doppiatore è un attore che usa solo la voce. Che differenze ci sono nel prepararsi a un ruolo?
La prima sostanziale differenza riguarda le tempistiche. Un attore al quale viene affidato un personaggio da interpretare per il cinema o per il piccolo schermo ha molto più tempo a disposizione per capire la psicologia del suo personaggio. L’attore, copione alla mano, ha modo di capire come pensare, muoversi, e interagire con gli altri attori. Ha settimane, o mesi, per calarsi nel ruolo che gli è stato affidato.
Invece il doppiatore che viene chiamato in sala a registrare, la maggior parte delle volte non sa che cosa andrà a interpretare, a meno che non sia una serie tv, e quindi il personaggio già lo conosci. Nel doppiaggio è diverso, è tutta una sorpresa. La mattina puoi interpretare un bambino, a pranzo una prostituta e la sera una contessa.
Come descriveresti la funzione del doppiaggio?
Credo che il doppiaggio serva a rendere fruibile un prodotto a un pubblico più vasto.
Raccontare una storia, trasmettere un messaggio incanalando in italiano le emozioni che gli attori provano in originale
Alcuni attori italiani noti del passato venivano ridoppiati nelle produzioni originali. A te è mai capitato di ridoppiare?
So che questa pratica in passato era più diffusa rispetto ad ora, comunque no, non mi è mai capitato di ridoppiare degli attori nella versione originale del film.
Quali sono i principi di una buona lettura di un testo?
Un bravo attore secondo me deve saper osservare il suo pubblico, interagire con esso. Una buona interpretazione di un testo o una lettura non annoiano mai, perché mantengono vivo l’interesse e l’attenzione degli ascoltatori.
Qual è il rapporto tra direttore del doppiaggio e doppiatore nella realizzazione di un doppiaggio?
Anche qui, alla base ci sta sempre un ascolto attivo. Da un lato il doppiatore deve saper capire le indicazioni di interpretazione che gli vengono date dal direttore, e un bravo direttore riesce a mettere a suo agio l’attore al leggio per permettergli di tirare fuori il meglio di sé.
Che differenze ci sono tra fare lo speaker, doppiare un attore e doppiare un personaggio di un cartone animato?
Lo speaker non ha nessun punto di riferimento, e ci mette del suo per creare un immaginario da evocare esclusivamente con la voce. È il caso degli audiolibri, per esempio. Doppiare un attore è sicuramente più realistico e veritiero. Le espressioni dell’attore ti aiutano a capire come meglio interpretare. Si doppiano infatti gli occhi di un attore, non la sua bocca.
Per quanto riguarda il cartone invece si ha modo di giocare di più con la voce, esagerare, caratterizzare e portare allo stremo caratteristiche non umane. Anche lì, per mantenere viva l’attenzione dei bambini.
Ti manca non apparire ma dar spazio solo alla voce?
Devo dire che sono contenta del mio percorso, emozionare solo con la mia voce è una cosa meravigliosa. Ma avendo fatto teatro, l’emozione che si prova prima di entrare in scena, avere modo di usare tutto il corpo per raccontare una storia, la condivisione con il pubblico, i legami che si creano con gli altri attori, sono cose che mi mancano tantissimo, sì.
Si dice spesso che si legge poco, penso alle letture a teatro come momento di condivisione di letteratura, specie per i grandi del passato. Non credi che la letteratura abbia maggior bisogno di voci come la tua?
Penso che proporrei nei teatri letture di romanzi sia un ottimo modo per avvicinare le persone alla letteratura, renderla più viva. Il patrimonio letterario del passato dovrebbe essere a disposizione di tutti, questo potrebbe essere un modo per renderlo più fruibile. Un tempo i poemi si tramandavano a voce, è qualcosa di ancestrale ma che abbiamo recentemente un po’ perso. Se avessi modo di lavorare a delle letture pubbliche di opere letterarie accetterei entusiasticamente.
La poesia ha cominciato a perdere attenzione popolare quando ha cominciato a non essere più recitata. Che ne pensi delle nuove iniziative che vogliono porre l’attenzione su di essa?
Credo che la Poesia, come qualsiasi forma d’Arte, debba essere protetta, tutelata e divulgata.
Sentirla recitata, in ogni sua forma, costituisce sempre una bellissima iniziativa.
L’omaggio di Giorgia alla sua città in occasione del Natale di Roma
Riferimenti
https://www.antoniogenna.net/doppiaggio/voci/vocigloc.htm
https://www.animeclick.it/autore/53611/giorgia-locuratolo