Per i Mercati azionari è meglio che vinca Biden o Trump alle prossime elezioni presidenziali statunitensi? È questa la domanda che analisti, politologi, giornalisti ed elettori si stanno ponendo nelle ultime settimane. In realtà, se pur in un primo momento sembrasse non positiva una vittoria dei Democratici, negli ultimi giorni gli indicatori sembrano dimostrare che non è importante chi vinca, purché vinca bene.
Per i Mercati azionari è meglio che vinca Biden o Trump? Sembra essere sempre più indifferente.
Ad essere temute da Wall Street sono elezioni contestate o disordini socio politici.
Donald Trump ha da sempre favorito i settori più tradizionali, quali acciaio, assicurativo, aziende che lavorano nel campo della difesa o che offrono servizi digitali di vario tipo, dall’aeronautica alla difesa.
Joe Biden sembra invece voler favorire, in linea con la sua campagna elettorale, aziende focalizzate sul risparmio energetico e l’energia rinnovabile.
L’approccio democratico sarà sicuramente volto a relazioni più pacifiche con la Cina e, per conseguenza, tornerà utile ad aziende che cooperano con il panorama cinese.
Se in un primo momento la distinzione tra i due contendenti la Casa Bianca, vedeva un Trump più aperto a concedere importanti sgravi fiscali a tutto il settore hi-tech,
mentre un Biden più determinato ad incrementare la tassazione per i colossi multinazionali del settore, adesso il panorama sembra lievemente mutato.
Alla vigilia del confronto Trump-Biden, che ha visto un duello tra i due contenti all’ultimo sangue, ad essere temuta non è la vittoria dell’uno o dell’altro, ma la contestazione dei risultati.
Il dubbio, pertanto, non sembra più essere se per i Mercati azionari è meglio che vinca Biden o Trump,
quanto piuttosto quanto larga sarà la maggioranza di qualsivoglia vincitore la Casa Bianca avrà il prossimo novembre.
Dal canto suo Joe Biden sembra aver ammorbidito il suo atteggiamento aggressivo verso le multinazionali,
specificando che sarà fiscalmente punitivo solo con quelle che non incontrano il favore della sua politica.
Ecco allora che da nemico di Wall Street, Joe Biden si trasforma nel promotore di un listino specifico di realtà produttive in linea con la sua politica:
Una politica volta all’apertura commerciale,
allo sviluppo etico e alla
“green economy”.
Dal momento che gli indici azionari, S&P 500 in primis, sono composti da molteplici compagnie e aziende, il problema principale di quest’ultime, è quello di stare dalla parte giusta del paniere Biden o di quello Trump.
Standard & Poor 500, noto come S&P 500, è un indice di borsa statunitense,
realizzato dalla società privata specializzata in ricerche finanziarie Standard & Poor
da cui prende il nome, segue l’andamento di un paniere azionario formato dalle
500 aziende statunitensi a maggiore capitalizzazione.
Per i mercati azionari è meglio che vinca Biden o Trump? Sicuramente per ogni singola realtà di mercato potrà fare la differenza, ma per il mercato azionario nel suo insieme è indifferente.
Quello che potrà fare molto male all’azionario a stelle e strisce sarebbe sicuramente un risultato contestato o contestabile.
In merito alle posizioni dei due sfidanti per la Casa Bianca,
Lab 24, l’area digitale visiva de Il Sole 24 Ore,
ha raccolto due indici appositi che riflettono specularmente l’interpretazione dello S&P 500 dei due sfidanti.
Gli indici sono stati creati dalla società FinScience che ha suddiviso, in capo ai due contendenti la presidenza americana, i vari blocchi dell’indice S&P 500.
Nel paniere Biden vi sarebbero tutte quelle società che beneficiano di un allentamento delle tensioni con la Cina,
assieme a realtà che investono nel rinnovabile e che hanno nei propri Libretti verdi un elevato profilo etico.
Per quanto riguarda il paniere di Trump vi sarebbero tutte quelle realtà ad elevato tasso speculativo: banche, assicurazioni, aziende farmaceutiche e colossi dell’industria pesante.