Salvare il capitalismo non è sensato perché il capitalismo funziona e anche bene, solo che è per pochi eletti. Questa la convinzione del politologo Robert Reich segretario al lavoro nell’amministrazione Clinton e successivamente consulente di numerosi presidenti statunitensi.
Salvare il capitalismo implica che in esso ci sia qualcosa di sbagliato, ma il capitalismo non è sbagliato, tutt’altro. E’ solamente pensato per servire le élite: dalla finanza alle armi, alle grandi multinazionali dell’industria e del petrolio. E’ un capitalismo pensato per quei ristretti gruppi in grado di interferire sulle politiche pubbliche a tal punto da sostituirsi ai governi legittimi.
Salvare il capitalismo è un’utopia demagogica che non tiene conto di quali siano, in realtà, le regole che stanno alla base dello stesso e le sue origini più profonde.
“…Lavoravo alla radio ed ero stufo di mandare in onda sempre le stesse canzoni, così lanciai un appello e chiesi a qualche ascoltatore se avesse voglia di instaurare con me un dibattito di pochi secondi.
Offriiventicinquedollari al primo che avessechiamato.
Nessuno si fece avanti così alzai a cinquanta dollari, ma niente. Infine proposi cento dollari ma nessuno chiamò. Allora capii come si sente l’americano medio.
Capii allora quell’immenso bisogno di essere disperatamente ascoltati
e come nessuno fosse pronto ad ascoltare il prossimo”.
Salvare il capitalismo significa per Reich comprendere come gli statunitensi sentano quotidianamente il bisogno di far sentire la propria voce; in merito ai salari troppo bassi, alle condizioni estenuanti sui posti di lavoro e a tutti quei problemi sociali che sembrano sfuggire alle logiche di un’economia pensata efficacemente, ma per pochi.
Come è manipolato dunque questo perverso gioco? Reich è andato ad interrogare e a parlare con la povera gente, quella che magari neppure aveva mai sentito parlare di lui. Ha voluto comprendere quanto le persone fossero al corrente che il capitalismo dominante la loro vita sia stato il frutto di un’errata concezione di libertà e di una limitata applicazione del concetto di democrazia.
Cosa ha reso l’economia statunitense, e quindi occidentale, così immorale e profondamente ingiusta? Un sistema economico non può, e pochi se ne rendono conto, essere di per se morale o immorale, giusto o non giusto. Dipende da come un sistema economico è organizzato, pensato e strutturato.
Salvare il capitalismo è quindi un concetto insensato se si pensa che esso è stato solo concepito per pochi e vada per tanto riorganizzato per tutti. Salvare il capitalismo, da questa prospettiva, si trasforma nel redistribuire i benefici del capitalismo stesso rendendolo fruibile ai più.
Quello che secondo l’analisi di Reich ha determinato la distorsione dell’approccio economico occidentale affonda le radici nella teoria neoliberista, promossa a partire dagli anni Ottanta, da Ronald Reagan e da Margaret Thatcher.
Salvare il capitalismo andrebbe quindi riformulato nel ridisegnare, all’interno dello schema di rappresentazioni dei valori umani, il concetto di libertà e di democrazia. L’economia statunitense è fondata sul mercato libero, ma un mercato libero può essere tale solo se ha delle regole che ne guidino l’operato.
Salvare il capitalismo significa allora comprendere come sia stato dannoso pubblicizzare la deregolamentazione ed il deterioramento del ruolo dei governi a vantaggio di una apparentemente e presunta maggior libertà d’azione nell’ambito dell’iniziativa imprenditoriale privata. Una politica così fortemente liberista ha esautorato il governo dal suo ruolo a vantaggio di quei grandi colossi dell’industria e della finanza con cui tali governi hanno di volta in volta negoziato la propria leadership.
Pensare ad un mercato libero che esista senza un governo che ne detti le regole è come pensare ad una partita di football senza arbitri ne regole. Ci vuole una regolamentazione che sia costante nel tempo in merito alle opportunità di accesso al mercato.
Una regolamentazione per la proprietà, per il fallimento e per la crescita. Un sistema economico senza regole non può funzionare perché non è costante nel tempo, cambia a seconda di chi è al potere e di quanto potere detiene. Ronald Reagan in un suo discorso affermava: ” Il Governo non è la soluzione al problema, il Governo è il problema”.
Peccato che l’intento dichiarato, quello cioè di comunicare agli elettori la volontà nel promuovere i valori costituzionali del liberismo, fosse invece l’intento di rafforzare quei grandi gruppi che avrebbero fornito i voti necessari per guidare la Nazione.
Salvare il capitalismo significa rendere la gente consapevole che un’economia è tanto più marcia quanto meno è pensata ed organizzata per servire gli interessi dei più.
Salvare il capitalismo significa comprendere che un mercato è tanto più libero quanto più soggetto a delle regole condivise e legittimamente applicate.